Per anni, l’ergonomia dei cruscotti si è basata su comandi fisici che permettevano di operare mantenendo gli occhi saldi sulla strada. Questa interazione per via tattile è stata sacrificata. Oggi, per gestire funzioni vitali come il climatizzatore o la navigazione, siamo costretti a navigare menù complessi e a distogliere lo sguardo per periodi troppo lunghi.

Test indipendenti dimostrano che questa interazione sui touchscreen può farci viaggiare centinaia di metri “alla cieca” a velocità autostradali, un prezzo inaccettabile da pagare in nome del design. Compiere semplici regolazioni su sistemi full-touch come la Hyundai Ioniq 5 (26,7 secondi), Tesla Model 3 (23,5 secondi),BMW iX (30,4 secondi) Volkswagen ID.3 (25,7 secondi) richiede tempi di distrazione inaccettabili.

La critica è diventata monito ufficiale: Euro NCAP (European New Car Assessment Programme) ha alzato la voce contro il design capacitivo e soft-touch a causa del suo impatto sulla sicurezza attiva. A partire da gennaio 2026, la sicurezza diventa la priorità assoluta: i veicoli che non avranno controlli fisici separati, intuitivi e non mediati da sottomenù digitali per cinque funzioni basilari e di sicurezza saranno penalizzati pesantemente nel punteggio finale.

Le funzioni che non possono essere nascoste o rese poco ergonomiche sono: indicatori di direzione (frecce), luci di emergenza, clacson, tergicristalli e chiamata di emergenza (eCall). Questa decisione storica è il segnale definitivo all’industria: l’innovazione tecnologica deve migliorare la guida, non complicarla o comprometterla. Per questo, case come Volkswagen hanno annunciato il ritorno ai pulsanti fisici sui modelli futuri.

La sfida non è eliminare gli schermi, ma trovare un equilibrio che rimetta il guidatore e la sicurezza al centro del design. I comandi fisici non sono un lusso, ma un elemento di sicurezza essenziale.